Informiamo i lettori di questo Blog che abbiamo inviato ai soggetti istituzionali e non la richiesta di una serie di modifiche alla legge Regionale sugli Hobbisti dell’Emilia Romagna.
Tra coloro ai quali abbiamo inviato la proposta c’è l’Assessorato al commercio della Regione, i gruppi consiliari, i comuni e le pro loco.
Chiunque volesse ricevere l’e-mail della proposta può fare richiesta richiedendola nei commenti a questo articolo.
Informiamo che si può fare richiesta, nello stesso modo, dei moduli di raccolta firme.
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F I R M A T E
PER L’ABOLIZIONE O LA REVISIONE DELLA LEGGE REGIONALE SUGLI HOBBISTI DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA.
LEGGE REGIONALE 24-MAGGIO 2013 N.4
“REGOLAMENTAZIONE DEL COMMERCIO SULLE AREE PUBBLICHE IN FORMA HOBBISTICA. MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 25- GIUGNO 1999 N.12 ( NORME PER LA DISCIPLINA DEL COMMERCIO SU AREE PUBBLICHE IN ATTUAZIONE DEL DECRETO LEGISLATIVO 31-MARZO 1998 N.114), ALLA LEGGE REGIONALE 28 APRILE 1984 N. 21 (DISCIPLINA DELLE SANZIONI AMMINISTRATIVE DI COMPETENZA REGIONALE 10 FEBBRAIO 2011 NM. 1 ( PRESENTAZIONE DEL DOCUMENTO UNICO DI REGOLARITA’ CONTRIBUTIVA DA PARTE DEGLI OPERATORI DEL COMMERCIO SULLE AREE PUBBLICHE)”
GLI HOBBISTI DEI MERCATINI DI ANTIQUARIATO E MODERNARIATO,I COLLEZIONISTI, GLI ARTISTI, I FREQUENTATORI DEI MERCATI, GLI ORGANIZZATORI, LE PROLOCO, GLI AMMINISTARTORI, I COMMERCIANTI DELLA RISTORAZIONE E DELL’ ANTIQUARIATO.
FANNO APPELLO
ALLA REGIONE EMILIA ROMAGNA E ALL’ASSESSORATO AL COMMERCIO PER L’ABOLIZIONE O LA PROFONDA REVISIONE DELLA LEGGE REGIONALE SUGLI HOBBISTI PER LE SEGUENTI MOTIVAZIONI:
1)la legge così come è formulata non incide solo su alcuni eccessi presenti in questa attività per regolamentarli ma finirà per sopprimere tutto anche se non immediatamente. Tutto ciò non avviene in nessuna altra regione d’Italia e in Europa.
2)che è in errore chi pensa che gli Hobbisti abbiano una volontà di fare concorrenza sleale o di fare evasione fiscale. La mancanza di una legge nazionale fiscale sulle piccole e minuscole attività marginali ha portato a questa contraddizione. Va inoltre considerato che la stragrande maggioranza queste persone sono pensionati al minimo sull’orlo della sopravvivenza.
3)che gli hobbisti non sono e non sarebbero mai in grado di fare una vera concorrenza a coloro che hanno la licenza, anzi, in molti casi, sono i loro migliori clienti essendo dei collezionisti.
4)che la scomparsa, immediata o procrastinata nel tempo, di manifestazioni quali i mercatini scambio finirà con danneggiare non solo gli altri operatori commerciali “dell’indotto” ma anche l’aspetto turistico e attrattivo dei nostri paesi, in molti casi condannandoli alla marginalità.
5) che, per quanto riguarda gli organizzatori, si troveranno a non poter più contare su cospicui introiti che sono stati , quasi sempre, reinvestiti nel sociale e culturale.
6)che una grande quantità di oggetti, che attualmente sono venduti e scambiati in questa manifestazioni andrebbero al macero. Il tutto in contraddizione della diffusione del riciclo come buona pratica.
GLI HOBBISTI CHIEDONO DI ESSERE INTERLOCUTORI PER UNA BUONA LEGGE.
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Sulla nuova legge regionale degli hobbisti è ora di mettere in chiaro tutte un serie di questioni alla fine delle quali, chiunque abbia un po’ di buon senso, capirà che tra quello che dicono le associazioni dei commercianti e la verità ci sono una serie di variabili e inesattezze che non sono state considerate.
Come cercherò di dimostrare siamo difronte ad una pessima legge che finirà con l’affossare tutto e tutti i soggetti interessati, compresi i commercianti stessi.
Essendo diverse le considerazioni e meglio e più comprensibile andare per schemi.
1) CHI SONO GLI HOBBISTI E I PRIVATI CHE INTENDONO VENDERE AD ALTRI PRIVATI DIRETTAMENTE LE PROPRIE COSE.
Innanzitutto non sono, non vogliono e non possono essere dei professionisti.
Questi sono collezionisti che per anni hanno accumulato cose di più o meno valore pagandoli profumatamente e che per un affinamento del gusto, cambio della tipologia di collezione o per necessità economica sono costretti ad andare a vendere direttamente per non essere oltremodo penalizzati.
C’è poi una seconda categoria che possiamo definire quasi “PICCOLI EVASORI PER NECESSITA’, termine ultimamente usato da valenti economisti sia di centro destra che di centro sinistra.
In sintesi questi signori, quasi sempre pensionati al minimo, svuotano prima la propria cantina di casa e poi anche quella di qualcun altro andando poi a rivendere il tutto nei mercatini, per pochi euro.
Il loro lucro è al massimo di 100/200 euro al mese e si occupano di oggetti che andrebbero certamente al macero, chiamatela pure concorrenza sleale ma credo siano pochi che ci credono.
C’è anche una certa quantità di persone che hanno fatto del riuso una costante del loro modo di vivere; per loro è un fatto culturale e politico, quasi una filosofia di vita.
C’è infine un altra categoria che sono gli ex commercianti che hanno abbandonato la partita IVA, per motivi di età, economici o altro, e che, trovandosi magazzini pieni, vengono ad avere il problema degli hobbisti ma più in grande.
2) IN TUTTI QUESTI CASI SI PUO’ PARLARE DI VERA EVASIONE, OPPURE CI TROVIAMO DIFRONTE A GENTE CHE E’ IMPOSSIBILITATA CON LE ATTUALI LEGGI AD APRIRE UNA ATTIVITA’, FISCALMENTE RICONOSCIUTA E RAPPORTABILE ALLA PROPRIE ESIGENZE, PER DIMENSIONI E COMPATIBILITA’ DEI COSTI?.
Considerate che in tutta Europa queste situazione sono fortemente e fiscalmente tollerate, o regolamentate in maniera assolutamente soft..
Quindi esiste un problema reale, un vuoto legislativo di natura fiscale che è compito dello stato porvi rimedio.
La delega delle regioni in materia di commercio non è di natura fiscale, ma di regolamentazione.
La conclusione è che questa legge, dietro la spinta delle associazioni dei commercianti, va oltre perchè indirettamente si occupa di materia fiscale, che non è di sua competenza.
Ora spero sia più chiaro che, definire evasori tutti coloro che non possono per vari motivi tenere una licenza ufficiale è la stessa cosa che dire che tutti i commercianti lo sono.
Nessuna persona di buon senso può affermare questo, senza fare della demagogia.
3) MA CHE COSA VUOLDIRE CHE QUESTA LEGGE E’ SBAGLIATA NEL SUO IMPIANTO GENERALE?.
In base alle considerazioni sopra esposte e sapendo che a volte il fenomeno hobbistico assume alcuni aspetti esasperati dovere del legislatore doveva essere quello di riportare il tutto in un ambito più naturale e non, come avverrà con questa legge, decretarne una fine certa anche se procrastinata di qualche anno.
Infatti questo sembra l’obbiettivo di questa legge, sembra più un blitz delle associazioni di categoria che una ponderata legge nata da una attenta discussione con tutte la parti in causa.
4) CHI CI GUADAGNA E CHI CI PERDE CON L’ENTRATA IN VIGORE DI QUESTA LEGGE COSI’ COME E’ FORMULATA?.
Nessuno e con nessuno intendo anche chi ha una attività professionale.
Infatti la sparizione graduale ma ineludibile di soggetti, in vario modo fortemente motivati
in queste cose, impoverirà talmente il settore che aggraverà ulteriormente la situazione.
Chi è minimamente avveduto sa bene che le attuali difficoltà del mondo del commercio non sono attribuibili ai cosidetti Hobbisti, ma hanno radici in una crisi più generale che porta a considerare superfluo questa tipologia merceologica.
Molti che hanno la licenza sono consapevoli che la loro sopravvivenza, anche se molto precaria, è strettamente legata all’equilibrio che si è creato negli anni dal quale, essendo giustamnete dei professionisti, sanno trarne beneficio.
Se le associazioni hanno perso qualche aderente farebbero meglio a voltarsi altrove e smettere di cavalcare la parte più arretrate del loro movimento.
Non ci guadagnano certamente i comuni che traggono benefici da queste manifestazione e neanche tutto l’indotto ( sono commercianti anche loro).
Ci guadagna solo coloro che per pigrizia invece che impegnarsi a trovare buone soluzioni si scagliano, animati da sacro furore, contro tutto e tutti non sapendo di fare innanzitutto il proprio male.
5) ESISTONO A QUESTO PUNTO SOLUZIONI CHE POSSONO CORREGGIERE QUESTA LEGGE SUGLI HOBBISTI CHE HA RIMASTO COME PADRINO LE SOLE STRUTTURE DELLE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA?.
La filosofia di fondo di una buona legislazione dovrà essere quella di limitare e correggere le storture e gli abusi dei soggetti protagonisti.
Inoltre sarà necessario togliere quegli eccessi legislativi quali il numero di presenze annuali e la quantità di anni ( è veramente incomprensibile dire che una persona per due anni può riciclare proprie cose mentre, dal terzo anno in poi, devrà distruggerlo o, nel migliori dei casi, dare soldi a chi te lo viene a ritirare).
Inoltre si renderà necessario:
a)eliminare l’assurda presunzione di scaricare sugli enti locali l’onere di stabilire, in base agli oggetti presenti su un ipotetico banco, il loro valore, e in base al quale stabilire poi la possibilità di fare il mercato.
b)stabilire che certe tipologie di oggetti ( antiquariato ecc) sono di stretta competenza di chi fa questo attività come professione.
c)che i costi del tesserino debbano essere rapportati alla tipologia degli oggetti.
d) che gli ex professionisti possano avere delle facilitazioni per un certo numero di anni per smaltire i magazzini.
e) che gli oggetti legati al riuso abbiano il massimo di facilitazione e il minimo dei costi, essendo questa una buona pratica.
f) che chi organizza debba individuare spazi diversi tra professionisti, hobbisti e creativi.
g) di lasciare al fisco generale tutte le questione legate alla normativa fiscale, anzi sollecitare, che anche in Italia, emerga una legislazione per quelle “attività marginali commerciali e non ” nella quale possono trovare una collocazione queste attività.
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Ormai dire Hobbisti in Emilia Romagna, per partiti, Regione Emilia Romagna e associazione di categoria equivale ad un insulto.
Si è giocata una partita sporca sin dall’inizio, tutta imperniata sulla insufficiente preparazione di un mondo politico sempre meno competente e, quindi, sempre più avulso dalla realtà.
La partita che si è giocata è stata quella di volere fare credere che da una parte c’erano i cosidetti evasori e dall’altra i paladini della fiscalità.
Gli esempi infatti sono sotto gli occhi di tutti in questi giorni di saldi che vedono, nonostante gli scarsi controlli, emergere vere e proprie truffe ai danni dei clienti ( leggere i giornali prego).
Mai si è verificato una campagna di questo tipo in un qualsiasi settore della vita pubblica o privata di interesse pubblico.
I politici che si sono resi protagonisti di una tale legge, che ripeto non regolamenta ma elimina una cosa che avviene regolarmente in tutti il mondo, dimostrano, ancora una volta, di essere una specie di tuttologhi che non si sforzano di capire la vita reale delle persone e la complessita delle situazioni.
Andate pure avanti così a farvi del male, spero che forse un giorno capirete che il bene e il male non sta sempre e completamente da una parte o dall’altra.
In questo continuo rimescolamneto di carte a cui è soggetta questa legge mi sembra che l’ANCI abbia espresso una posizione intelligente e interessante; chissà che Regione e Assessore competente sappiano tirare le giuste conclusioni.
Qualche decina di migliaia di persone, più o meno interessate, stanno aspettando.
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Ufficialmente la regione E.R. ha rinviato l’applicazione della nuova legge sugli Hobbisti sul proprio territorio.
La motivazione sembra quella che i comuni non sono pronti ad applicarla.
Io penso e spero che i motivi del rinvio siano altri, e cioè che si siano presi tempo per ragionarci su e porre rimedio ai tanti e fondati motivi che rendono questa legge carente da diversi punti di vista.
Senza entrare nel merito, lo faremo se riceveremo commenti a questo articolo, possiamo dire che restiamo in attesa, possibilmente in vigilante attesa.
Chiediamo inoltre ai nostri lettori, che fortunatamente non sono pochi, di approfondire la tematica e di inviare le vostre riflessione alle istituzioni e partiti direttamente interessati affinchè ne prendano atto.
All’Assessorato al commercio Emilia Romagna, ai sindaci dei comuni interessati, alle proloco, agli enti organizzatori, ai partiti ecc.
E’ sufficiente andare in un motore di ricerca e richiederne gli indirizzi a-mail.
Un saluto.
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E’ stata approvata la nuova regolamentazione che “REGOLARIZZA” la partecipazione degli hobbisti ai mercatini di antiquariato e non.
Vi rimandiamo al testo (n.139 del 24.05.2013) per i particolari; a noi interessa solo fare una considerazione di carattere generale e politico metodologico per evidenziare il solito modo di fare politica e legislazione in Italia.
Il tutto avviene all’insegna del vorrei ma non me lo posso permettere politicamente.
Io vorrei che il mondo degli hobbisti e collezionisti e del riciclo in generale fosse asservito alle lobby dei commercianti che sono organizzati dalle loro categorie di settore; siccome dovrei pagare un prezzo politico troppo alto faccio una regolamnetazione che farà scomparire gli hobbisti in un paio di anni ma ufficialmente non per colpa mia.
Il tutto lo troverete dietro le righe della regolamentazione sopra citata.
E’ ovvio che se l’hobbista e il collezionista, che esistono da sempre , dopo 5 anni devono trasformare la propria attività e diventare dei commercianti, praticamente finiranno per estinguersi.
Queste persone invece che il mestiere di politici sarebbero più adatti a fare gli equilibristi in qualche circo di periferia.
A pensare che per la soluzione era sufficiente guardare altrove.
Ma non vi arrabiate siamo solo davanti alla solita manifestazione dei soliti ipocriti.
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I folletti delle statistiche di WordPress.com hanno preparato un rapporto annuale 2012 per questo blog.
Ecco un estratto:
600 people reached the top of Mt. Everest in 2012. This blog got about 5.200 views in 2012. If every person who reached the top of Mt. Everest viewed this blog, it would have taken 9 years to get that many views.
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Parlando di giocattoli non possiamo certamente difinirli antiquariato, ma vanno considerati oggetti molto importanti per il collezionismo avendo raggiunto quotazione di notevole rilevanza.
Anche in questo settore ci possiamo trovare difronte ad imitazioni, sottomarche e, a volte, anche a vere e proprie truffe.
Importante è lo stato di conservazione e la presenza delle loro scatole originaria.
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ANFORA IN ARGENTO.
Abbiamo messo questa voce nel capitolo “Antiquariato minore” perchè, per dimensione, valore ed epoca, sul mercato si trova un pò di tutto e alla portata di tutte le tasche.
L’argento fu scoperto nel III millennio a.C. dopo il rame e l’oro e fu usato come moneta, mezzo di scambio , vasellame e suppellettilli.
Troppo tenero per essere usato puro viene unito in lega, rame ma non solo, per aumentarne la durezza e la facile lavorazione.
La quantità di argento nella lega ne determina il “Titolo” e fu protetto nei secoli da marchi detti punzoni o bolli.
In genere il titolo va da800 a 1000.
Con 80% di argento si intende il valore minimo accettabile di argento pur.
Altro titolo 925/1000 nel quale l’argento è sl 92,5%. Continua a leggere »
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Bambola manichino del '700.
Le bambole hanno accompagnato la vita dell’uomo esercitando un grande fascino su grandi e piccini.
La sua funzione di gioco è relativamente recente mentre nell’antichità erano strumento religioso, rituale e magico-simbolico.
Vestite più o meno bene rappresentavano anche la classe di appartenenza e di status.
Sono sopravissute solo bambole del 600/700 perchè, nell’epoca mediovale, erano fatte in materiali troppo deteriorabili.
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